La frequenza di eventi connessi a scioperi, sommosse e tumulti popolari è in aumento a livello mondiale. Negli Stati Uniti come in Europa, in America Latina e in Asia, i disordini civili stanno cambiando la società nel profondo, con un impatto altrettanto significativo sui contesti operativi delle aziende. Si tratta di rischi che le imprese non possono permettersi di ignorare e, per contribuire a mitigarli, esse devono predisporre coperture assicurative solide e adeguate.
I movimenti sociali sfruttano piattaforme come Facebook, Instagram e WhatsApp per mobilitare un gran numero di persone in vista di scioperi, sommosse e tumulti popolari in tutto il mondo. Il potere dei social media aggrava i rischi per le strutture, il personale e le supply chain delle aziende
Le proteste contro i lockdown e le altre misure introdotte dai governi sono destinate a rimanere all’ordine del giorno in molti Paesi, e le crescenti disuguaglianze di reddito potrebbero contribuire ad alimentare il malcontento sociale. Le aziende e i governi dovranno fare i conti con le conseguenze finanziarie della pandemia, proteggendosi al contempo dal rischio di crescenti agitazioni
Le proteste su temi quali il costo della vita, la corruzione e l’autoritarismo spesso degenerano in violenti scontri con le forze di polizia. Le crescenti disuguaglianze e il malcontento sociale irrisolto rischiano di fare esplodere ulteriori tensioni in regioni instabili come l’America Latina, l’Africa settentrionale e il Medio Oriente. Le aziende dovranno quindi prepararsi a operare in contesti commerciali sempre più complessi
Il populismo sta guadagnando terreno nella politica mondiale, anche nei paesi sviluppati. Questioni come la Brexit nel Regno Unito e le proteste contro le disuguaglianze sociali si sono tradotte in disordini raramente visti in passato. In tutte le parti del mondo si stanno alzando voci nazionalistiche. Le aziende devono essere previdenti e tenersi aggiornate sugli sviluppi geopolitici per non rischiare di essere colte alla sprovvista
In un contesto geopolitico sempre più fluido, si assiste al continuo emergere di nuove problematiche che rappresentano minacce concrete per le imprese. Il cambiamento climatico è un ottimo esempio di tema capace di dominare le discussioni societarie. Se da un lato le organizzazioni sono soggette a crescenti pressioni per la salvaguardia dell’ambiente, dall’altro non sono da escludere atti violenti strategicamente organizzati e perpetrati dagli attivisti nei confronti di chi non risponde alle loro aspettative. Le aziende devono predisporre una copertura assicurativa solida, capace di rispondere a un panorama in costante evoluzione.
Le aziende che subiscono danni durante episodi di disordini civili si troveranno ad affrontare con tutta probabilità una serie di sfide complesse. Queste possono essere mitigate a condizione di avere le conoscenze adeguate, di porre le domande giuste e di aver valutato attentamente la struttura del proprio programma assicurativo. Una pianificazione anticipata può contribuire a mitigare le complesse sfide che possono presentarsi durante i disordini civili. Per questo abbiamo delineato una pratica checklist sulle azioni da intraprendere:
Con la nascita di nuove opportunità nella fase post-pandemia, nessuno vuole farsi cogliere alla sprovvista da episodi di agitazione sociale che hanno il potenziale di intaccare gravemente le attività aziendali. Il mercato assicurativo, in evoluzione proprio come il rischio stesso, ha sviluppato soluzioni creative per aiutare le imprese a mitigare tali esposizioni in un contesto aziendale in rapida evoluzione.
Per approfondimenti è possibile leggere il nuovo report pubblicato da Chubb in collaborazione con lo studio legale Kennedys e IHS Markit, che include dati utili emersi dall’analisi del crescente rischio dei disordini civili globali e una prospettiva sull’impatto che esso sta provocando sul mercato assicurativo.
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